Amarcord di una stagione che segna il rientro in A del Bari dopo otto anni di assenza.
Davvero particolare quella promozione poiché all’epoca la Federezione aveva instarauto uno spareggio tra la penultima in serie A e la seconda della B. In quel Verona – Bari fu “La Bari” ad avere la meglio.
Un rientro segnato anche dai cambi in primis quello dell’allenatore con l’avvicendamento tra Federico Allasio e il faentino Romanelli detto il “taciturno”.
Assieme a quest’ultimo, come secondo, Tommaso Maestrelli che dopo il secondo conflitto mondiale aveva indossato per varie stagioni la maglia bianco rossa.
La stagione si sviluppa senza troppi scossoni, qualche rimpianto come nel caso dell’elimianzione ad opera del Varese in Coppa Italia ed alla fine la permanenza in A che viene conquistata anche grazie ad ottime performance contro squadre più blasonate e tra queste merita menzione il pareggio ottenuto in trasferta contro la Juventus di Sivori.
Circa i gagliardetti quelli utilizzati in quel periodo riprendono la tipologia utilizzata nelle stagioni precedenti e sono privi dei dettagli dell’incontro.
Altra particolarità è che riportano la denominazione F.C. Bari, quella assunta alla nascita della squadra nel 1908, non quella di A.S. Bari in uso in quel periodo.