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AUSTRALIA QUALIFICAZIONE COPPA DEL MONDO 1966

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australia soccer federation FIFA World Cup 1966
Australia soccer federation FIFA World Cup 1966

Cinquantacinque anni fa la federazione calcistica australiana tentò di arrivare ai mondiali inglesi disputando un girone di qualificazione che prevedeva la partecipazione di selezioni appartenenti alla Federazione Africana (CAF) e a quella asiatica (AFC), oltre all’Oceania rappresentata, appunto, dall’Australia. Tre continenti avrebbero portato, al termine delle qualificazioni, soltanto una nazionale ai mondiali. Il cammino di quella competizione fu, per certi versi, travagliato e la vincitrice di quella competizione, la Corea del Nord, andò poi ad incrociarsi con gli azzurri all’Ayresome di Middlesborough in quella che è ritenuta la più grande disfatta del calcio italiano.

Le qualificazioni prevedevano quattro turni: i primi due tra contendenti africane per designare le tre squadre ammesse al girone finale. La terza fase, che comprendeva Corea del Nord, Corea del Sud, Australia e Sudafrica (ammessa dall’Africa al girone di Asia – Oceania), si sarebbe dovuta disputare in Giappone ma poi la sede designata fu la Cambogia grazie anche all’assenso del proprio Capo di Stato Norodom Sihanouk. Oltre a questo cambio di programma avvennero altri importanti eventi extra sportivi che determinarono l’esito delle qualificazioni. Il Sud Africa, infatti, venne estromesso dalla competizione per motivi connessi con l’aparthied mentre la Corea del Sud gettò la spugna, apparentemente per motivi di carattere logistico, dopo che la sede della competizione venne spostata in Cambogia. Restavano delle quattro originarie contendenti soltanto Australia e Corea del Nord che si sfidarono in due incontri, disputati alla fine di novembre 1965 a Phnom Penh, terminati con la netta affermazione della nazionale nord coreana.

In quelle circostanze il capitano australiano consegnò al collega asiatico un bel gagliardetto di panno verde con al centro lo stemma caratteristico australiano che presentava uno scudo, affiancato da un canguro e uno struzzo simboli per antonomasia dell’Australia, suddiviso in sei settori a simboleggiare gli altrettanti stati australiani: il primo con la croce di San Giorgio, leone e quattro stelle ad otto punte d’oro (Nuovo Galles del Sud); il secondo blu con le cinque stelle della Croce del Sud d’argento, sotto la corona reale britannica (Victoria); il terzo con la Croce di Malta blu e con la corona reale britannica al centro della croce (Queensland); il quarto con una gazza (Australia Meridionale); il quinto con un cigno nero (Australia Occidentale); il sesto d’argento, con un leone rosso (Tasmania).

Dopo quella vittoria la Corea del Nord si trovò qualificata ai mondiali britannici poiché nel frattempo le nazionali africane, per boicottare la decisione della FIFA di giocarsi a livello intercontinentale la qualificazione ai mondiali, non disputarono la fase preliminare e la CAF minacciò di non partecipare più ai mondiali laddove non fosse stato garantito almeno un posto a partire da Messico ’70.

AUSTRALIA WORLD CUP 1966 QUALIYING

Fifty-five years ago, the Australian football federation attempted to make it to the English World Cup by playing a qualifying group that involved the participation of selections belonging to the African Federation (CAF) and the Asian Federation (AFC), in addition to the Oceania represented, precisely, by Australia. Three continents would have brought only one national team to the World Cup at the end of the qualifiers. The path of that competition was, in some ways, troubled and the winner of that competition, North Korea, then went to cross paths with the Azzurri at the Ayresome in Middlesborough in what is considered the greatest defeat in Italian football.

The qualifiers included four rounds: the first two african contenders to designate the three teams admitted to the final round. The third stage, which included North Korea, South Korea, Australia and South Africa (admitted by Africa to the Asia –Oceania group), was to be held in Japan but then the designated venue was Cambodia thanks in part to the consent of its head of state Norodom Sihanouk. In addition to this change of schedule, other major extra-sporting events took place that determined the outcome of the qualifiers. South Africa was ousted from the competition for aparthied reasons while South Korea threw in the towel, ostensibly for logistical reasons, after the venue for the competition was moved to Cambodia. Only Australia and North Korea remained of the original contenders who competed in two matches, held at the end of November 1965 in Phnom Penh, which ended with the north Korean national team’s clear victory.

In those circumstances the Australian captain handed his Asian colleague a beautiful green cloth pennant with the distinctive Australian coat of arms in the center that featured a shield, flanked by a kangaroo and an ostrich quintessential symbols of Australia, divided into six sectors symbolizing the as many Australian states: the first with the cross of St George, lion and four stars with eight golden points (New South Wales); the second blue with the five stars of the Silver Southern Cross, under the British Royal Crown (Victoria); the third with the Blue Maltese Cross and the British Royal Crown in the centre of the Cross (Queensland); the fourth with a magpie (South Australia); the fifth with a black swan (Western Australia); the sixth with a red lion (Tasmania).

After that victory, North Korea qualified for the World Cup because, in the meantime, the African national teams, to boycott FIFA’s decision to play at the intercontinental level in world cup qualification, did not play the preliminary stage and CAF threatened to no longer participate in the World Cup if at least one place was not guaranteed from Mexico ’70.

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